Uno spettacolo teatrale con attori davvero speciali diventa un’occasione per sperimentare le proprie potenzialità, il rispetto dell’altro, la capacità di vivere regole condivise
“Non è la diversità che rende difficile la convivenza. E’ la paura, l’arroganza, l’ignoranza, la cattiveria, la diffidenza. La diversità è positiva, perché incuriosisce, affascina e arricchisce” (Agostino Degas): con queste parole ha termine il cortometraggio che i ragazzi dell’Associazione A.M.A.R.down hanno realizzato da un’idea della dottoressa Loredana Caporusso, psicologa e psicoterapeuta, che li segue in diverse attività e iniziative. Un video che evidenzia chiaramente la differenza tra due momenti storici diversi, la rivoluzione avvenuta grazie alla legge Basaglia. Nel filmato le immagini in bianco e nero girate in un vecchio manicomio, lasciano spazio al colore dei nostri giorni che vedono i ragazzi con sindrome di down inseriti nel mondo del lavoro, artefici del proprio destino e in coppia, costruttori di un progetto di vita insieme.
E’ bastato un attimo perché si passasse dal cinema al teatro, con la commedia “Grand Hotel Sorriso”. Ambientazione e costumi tipici degli anni trenta, ma le situazioni e i vissuti portati sul palcoscenico erano senz’età, potevano essere di ieri, di oggi, ma anche di domani. Il cast annoverava tra gli attori i ragazzi dell’associazione stessa, coadiuvati da simpatizzanti, amici, parenti. Uno spettacolo che ha fatto divertire i numerosi spettatori presenti, che ha divertito i protagonisti, che più volte si sono lasciati andare a momenti di ilarità e vera e propria improvvisazione.
Dalla platea osservavo la grande capacità di attendere il momento giusto per pronunciare la propria battuta, il rispetto dei tempi scenici, le pause, il movimento del corpo che accompagna la parola, una vera e propria scuola di teatro, fatta di arte, ma anche e soprattutto di vera inclusione.
“La filastrocca dei diversi da me” , che i piccoli alunni della scuola primaria hanno imparato a scuola, recita “Tu non sei come me, tu sei diverso. Anch’io sono diverso, siamo in due. Tu non sei come me, davvero ti sono grato. Perché non siamo uguali. Vuol dire che tutti e due siamo speciali”.
I piccoli, vivendo la realtà della classe, comprendono subito, spontaneamente, che si è diversi, l’uno dall’altro, ma nello stesso tempo, se ben guidati, non pensano affatto di eliminare le differenze, ma la diversità diventa ricchezza, imparano ad accettarla e ad apprezzarla.
Questo vale per tutti, ma proprio tutti.
Ezio Bossio, il famoso pianista, afferma che nella società “ci sono uomini con una disabilità evidente, in mezzo a tanti uomini con disabiltà che non si vedono”.
La preparazione di uno spettacolo teatrale è sicuramente un momento aggregante, un’occasione per sperimentare le proprie potenzialità, il rispetto dell’altro, la capacità di vivere regole condivise. Alla Presidente dell’Associazione A.M.A.R. down, Angela Castagna, il nostro plauso per la sua capacità di farsi promotrice di meravigliose iniziative, che coinvolgono e aiutano i ragazzi a crescere, soprattutto, nell’autonomia. Sappiamo bene che per lei è molto importante il supporto alle famiglie, un prendersi a carico, che, tradotto nel quotidiano, altro non è, che camminare insieme in un clima di amicizia, rispetto, stima e sostegno reciproco.
Quando lo scorso 14 dicembre, la commissione Pari Opportunità di Martina Franca, le ha conferito il premio “donna protagonista 2016”, per l’impegno a favore dei diritti delle persone con sindrome di Down e per le innumerevoli iniziative che svolge l’associazione, ho subito pensato che si trattava di un riconoscimento meritatissimo e con me lo hanno pensato in tanti. Lei, appena ricevuto il premio, ha tenuto a ringraziare in primis il marito e i figli e anche tutti coloro che collaborano, in quanto fermamente convinta del valore del lavorare in sinergia. Forse è proprio per questo che l’associazione partecipa sempre, da protagonista e con successo a tutte le iniziative promosse nel Comune di Martina e spesso supera anche questi confini.
Gli applausi hanno proseguito anche a sipario ormai chiuso, erano per loro, per ciascuno di loro, per tutti, non c’era nessun errore, qui non eravamo alla notte degli Oscar, su questo palco ha vinto l’abilità diversa, che è ricchezza, che è “un cromosoma in più… quello della felicità!”.