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Taranto - Una giovane tarantina ridotta in schiavitù

Pubblicato da: Categoria: CRONACA

27
GIU
2015
​Ieri gli Agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile hanno sottoposto a fermo il cittadino rumeno P.G.E. di anni 23, pregiudicato, per sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti e riduzione in schiavitù.

​Questi sono i capi di imputazione di cui dovrà rispondere il cittadino rumeno, rintracciato ieri in un appartamento di via Cavallotti, dove alla vista degli Agenti, invano, si era barricato.

​La mattina del 25 giugno una giovane ventunenne si presentava negli Uffici della Squadra Mobile, denunciando che, dal mese di aprile dello scorso anno, era vittima di violenze e di maltrattamenti di ogni genere ad opera del rumeno il quale l’aveva costretta anche a prostituirsi.

La donna, che appariva fisicamente e psicologicamente provata, dopo essere stata confortata e messa a proprio agio dai poliziotti, raccontava loro di aver conosciuto il Plai e di aver iniziato con lui una relazione.

​Pur contrattasta dai suoi parenti e credendo nelle buone intenzioni dell'uomo, la malcapitata lasciava la casa dei suoi genitori, andando a convivere con lui in una stanza di uno stabile di via Cavallotti.

​Da qual momento, lo stesso cittadino rumeno non esitava ad usarle quotidianamente violenze sia fisiche che psicologiche, inducendola in uno stato di terrore.

​In particolare, dal racconto della donna, é emerso che il cittadino rumeno l’aveva costretta a prostituirsi anche quando aveva saputo che era incinta, non esitando a picchiarla quando la giovane donna si era rifiutata di farlo.

​Sulla base di tale racconto avevano inizio le ricerche dell’uomo che veniva poi rintracciato nel suo appartamento.

​Al termine delle formalità di legge l'uomo veniva associato alla locale casa Circondariale a disposizione dell’A.G. competente, mentre la giovane donna veniva collocata in una struttura protetta per donne vittime di violenza.



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