​Questi sono i capi di imputazione di cui dovrà rispondere il cittadino rumeno, rintracciato ieri in un appartamento di via Cavallotti, dove alla vista degli Agenti, invano, si era barricato.
​La mattina del 25 giugno una giovane ventunenne si presentava negli Uffici della Squadra Mobile, denunciando che, dal mese di aprile dello scorso anno, era vittima di violenze e di maltrattamenti di ogni genere ad opera del rumeno il quale l’aveva costretta anche a prostituirsi.
La donna, che appariva fisicamente e psicologicamente provata, dopo essere stata confortata e messa a proprio agio dai poliziotti, raccontava loro di aver conosciuto il Plai e di aver iniziato con lui una relazione.
​Pur contrattasta dai suoi parenti e credendo nelle buone intenzioni dell'uomo, la malcapitata lasciava la casa dei suoi genitori, andando a convivere con lui in una stanza di uno stabile di via Cavallotti.
​Da qual momento, lo stesso cittadino rumeno non esitava ad usarle quotidianamente violenze sia fisiche che psicologiche, inducendola in uno stato di terrore.
​In particolare, dal racconto della donna, é emerso che il cittadino rumeno l’aveva costretta a prostituirsi anche quando aveva saputo che era incinta, non esitando a picchiarla quando la giovane donna si era rifiutata di farlo.
​Sulla base di tale racconto avevano inizio le ricerche dell’uomo che veniva poi rintracciato nel suo appartamento.
​Al termine delle formalità di legge l'uomo veniva associato alla locale casa Circondariale a disposizione dell’A.G. competente, mentre la giovane donna veniva collocata in una struttura protetta per donne vittime di violenza.