Presentato il nuovo sponsor ufficiale Gruppo Ghirardini Investimenti. L’imprenditore bresciano promette di riportare in alto il Martina con passione e organizzazione. Muschio annuncia il passaggio di consegne. Per i tifosi è l’uomo della provvidenza. Lui capisce e scherza: “Mi avete inguaiato”. Ma intanto la squadra fatica. Leuci si fa male. E domenica c’è il Gavorrano.
Dignità e organizzazione. Si è presentato così Franco Ghirardini ai tifosi del Martina calcio. La venuta dell’imprenditore bresciano in valle d’Itria è stato il miglior placebo possibile per una piazza ferita dai colpi inferti da Foggia e Teramo. Forse anche i seguaci più attenti delle sorti biancoazzurre avranno difficoltà a ritrovare nella storia del Martina tanto entusiasmo dopo sette goal subiti in due sconfitte consecutive.
O forse è proprio in ragione delle difficoltà in campo che la cura-Ghirardini ha avuto un effetto così immediato sull’umore dei tifosi.
Fatto è che il lombardo venuto nella terra dei trulli per fare grande il Martina ha conquistato subito tutti per la disarmante semplicità delle sue idee - tutt’altro che banali – ma logiche a tal punto che sembrano venute fuori da quegli opuscoli dal titolo: “l’Aristotelismo spiegato a mio figlio”.
Ed ecco a voi il sillogismo ghirardiniano: il calcio è un’impresa; il Martina fa calcio; il Martina è un’impresa. E poi ancora: un’impresa si mantiene se fa risultati. Questi ultimi si ottengono attraverso il lavoro, l’organizzazione e la pianificazione. In due parole: mentalità imprenditoriale, con tanto di no alle cose fatte a capocchia (cit: Ghirardini in conferenza stampa). L’universo dei valori a cui ispirarsi è racchiuso in un solo concetto: dignità.
“I calciatori devono correre. E’ l’unico modo per sopperire ai limiti tecnici – afferma il bresciano – Perché se non corri ti fanno correre…”.
Nella conferenza stampa di martedì pomeriggio al “Tursi” Ghirardini non ha presentato il suo sostegno economico ad un progetto già esistente. L’imprenditore bresciano ha esposto il suo di progetto. Ha delineato il suo modello di impresa e ha invitato a pensare in grande. “Serie B? Proviamoci..” è stata la risposta.
Parole da patron. Parole da presidente. I supporter biancoazzurri lo hanno chiamato da subito così e gli hanno messo al collo una sciarpa. Un gesto simbolico che nel linguaggio dei tifosi sa di investitura: significa mettere nelle mani di un uomo la propria passione più cara. “Dopo la mamma per noi c’è il Martina” gli ha detto uno di loro presentandosi.
Ghirardini ha accolto l’investitura; non si è tirato indietro: “Mi avete inguaiato” ha scherzato, comprendendo bene come nel calcio si possa giocare col pallone, non con i sentimenti. “Il prossimo anno sarà lui a prendere in mano tutto e a fare il presidente” ha dichiarato poi l’attuale numero 1 Muschio Schiavone.
La storia tra Ghirardini e il Martina è solo all’inizio ed è foriera di sviluppi positivi. Ma intanto il presente si chiama Gavorrano. C’è una serie C da difendere con i denti; una classifica che comincia a sgranarsi e la necessità di incrementare quei 6 punticini. Ma soprattutto, serve una vittoria per sbloccare l’empasse in cui è caduta la squadra dopo le ultime due partite.
Il gruppo resterà lo stesso per tutto l’anno, con l’aggiunta di qualche pedina nella finestra di gennaio; magari perché no, con l’aiuto economico dello stesso Ghirardini. Sotto il cielo biancoazzurro ci sono un cinico presente e grandi prospettive. Due realtà che stridono. Due universi solo apparentemente paralleli, ma che presto o tardi dovranno incontrarsi.