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Non si sa may(a)/E se rimanessimo l´ultimo settimanale al mondo?

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

21
DIC
2012

 

La temuta fine del mondo non colpirà la graziosa cittadina e –se non altro per vocazione geografica- neanche il settimanale più diffuso nella Valle d’Itria e nella Provincia di Taranto. Intanto vediamo cosa dice Lisetta
 
E se questo fosse l'ultimo numero di Extra?
E se Extra corresse il rischio di rimanere l'ultimo settimanale al mondo?
Dilemmi in prossimità del tanto atteso, e temuto, 21 dicembre 2012. Per chi non ne avesse ancora piena la testa, l'antico popolo Maya, migliaia di anni fa, ha profetizzato la fine di un ciclo, e l'inizio di una nuova era, proprio il 21 dicembre. Si tratta principalmente di un avvenimento astronomico. Il Sole si allineerà con il centro della via Lattea, evento che si manifesta ogni 28.500 anni. Ma è da qui che sono nate migliaia di altre congetture sul vero significato di "fine di un ciclo e inizio di una nuova era"!
Ci sono i mitomani, che si sono gettati a capofitto nel panico e nella sventura di una probabile apocalisse, chi invece si appella alla scienza, e crede che il cambiamento si avrà con la scoperta di una nuova materia o una rivoluzione scientifica, chi  specula su questa profezia, scrivendoci su libri e girando film, e chi rimane impassibile a tutto. C'è infine un'ultima fetta di gente che, in minoranza, ha preso una posizione irremovibile da decine di anni. Per esser precisi, dal 1979, quando Lisetta, attualmente ottantottenne, abitante di Cisternino, su ordine del sommo Babaji, ha costruito il primo Ashram occidentale. Ma andiamo per gradi.
Lisetta viaggia il mondo. Afghanistan, India e Nepal, si imbatte nella più estrema autorità religiosa locale.  Babaji, uno yogi immortale che vive sull'Himalaya, un maestro illuminato che conserva la sua forma fisica da secoli, forse da millenni grazie a una pratica yogica conosciuta da pochissimi. Il guru di un messaggio universale di "Verità, Semplicità e Amore".
Lisetta incontra  Babaji, che ha un importantissimo messaggio e un'ardua missione per lei. Portare il suo mantra di Amore nel mondo, e costruire il primo Ashram, il tempio sacro di Babaji, in occidente. Non in un luogo qualsiasi, bensì nel luogo prescelto. Nella valle magica, dove i coni di magia, i trulli, veri e proprio catalizzatori di energia, l'aria satura di spiritualità, gli alberi sacri della quercia, del fico  e dell'olivo, garantiranno la salvezza dalla fine del mondo.
Il luogo prescelto è proprio la Valle d'Itria.
Lisetta perciò si trasferisce a Cisternino, compra svariati trulli e ci fonda il "Centro Bhole Baba". Non un chiesa, né una costruzione a scopo religioso, difatti all'interno si trovano simboli di ogni religione, bensì un luogo sacro volto alla celebrazione del mantra di Babiji.
E il Dhuni perenne, una costruzione circolare dove un Sacro fuoco arde senza sosta da 22 anni, è il fulcro dell'Ashram, il punto in cui cielo e terra si fondono nel misticismo e nella preghiera.
Un centro che ospita tutti coloro che vogliano partecipare ai rituali e alle diverse attività che si svolgono durante il giorno, come cerimonie sacre, giardinaggio, escursioni, attività che purificano l'animo. Insomma, una piccola bolla d'aria pura nel bel mezzo della superficialità e del consumismo della società odierna. Perché per Babaji la rovina del mondo è insita in queste piaghe che affliggono l'animo umano. E, proprio per questo, per l'avidità e per l'incapacità di amare davvero, che il mondo finirà. Sarà proprio questo il segreto del privilegio di salvezza di questo lembo di terra? La Valle d'Itria sarà la nuova culla della specie umana? E noi dovremmo prenderci sul serio l'onere di unico settimanale superstite al mondo?
 


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