MENU

Nicola Russo/Lasciatemi parlare di giustizia

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

25
GEN
2013

 

Ha di recente tenuto un incontro sull’illegittimità dell’IMU e sul Referendum per la chiusura dell’Ilva. Il giudice e la sua associazione “Taranto Futura” continuano ad affrontare le emergenze sociali più pressanti per la difesa e la diffusione dei diritti civili
 
Da sempre impegnato nell’amministrare la giustizia, nel far emergere la legalità per il bene comune. Un avvocato, un giudice, membro del Consiglio Giudiziario presso la Corte d’Appello di Lecce, ma soprattutto un uomo che non accetta la violazione della Costituzione. Nicola Russo di battaglie giudiziarie e di ricorsi al Tar di Lecce ne può citare tanti, come quando ha fatto cadere la Giunta Provinciale di Taranto, in quanto mancante di rappresentanti “rosa”. Oggi , se c’è una donna  nella Giunta provinciale  di Taranto, questo si deve esclusivamente a lui. Attraverso la sua Associazione, Taranto Futura, con un altro ricorso al Tar, ha impedito che la sanità locale venisse affidata a una gestione privata, il San Raffaele, evitando il grave rischio che incombeva in materia sanitaria.  «Ricordiamoci che Vendola e compagni, avevano affidato la gestione diretta della sanità locale senza gara pubblica, con tutte le conseguenze del caso, si pensi all’accusa di bancarotta fraudolenta nei confronti della gestione del San Raffaele di Milano, a fronte dei cospicui debiti accumulati. Il Tar Lecce, con sentenza, ci ha dato ragione» commenta l’avvocato. Da ultimo, va segnalato il Referendum Ilva, sulla chiusura totale o parziale dell’ area a caldo, con tutela dell’occupazione. Aggiunge con fierezza «Se il 14 aprile andremo a votare a Taranto, fatto storico per i cittadini nel rispetto della libertà di pensiero, per il Referendum Ilva, questo si deve alla vittoria che abbiamo conquistato nelle aule giudiziarie (Consiglio di Stato) contro  Confindustria, Ilva, CGIL e CISL, che si erano opposte al Referendum, insieme al Sindaco di Taranto Stefano». 
Sempre in prima linea nella sensibilizzazione ai problemi dell’inquinamento legati alla grande industria: quali sono i risultati più significativi raggiunti dal comitato Taranto Futura?
«Ci sono stati vari ricorsi al Tar Lecce contro l’Ilva. Con uno in particolare, abbiamo costretto la Regione Puglia  ad emanare la legge sulla diossina. A tal proposito, il Tar di Lecce ha emanato l’Ordinanza n. 417/2008. Prima, nel 2007 , proponemmo il Referendum sulla chiusura totale o parziale (della sola area a caldo) dell’Ilva, raccogliendo 12.000 firme, aprendo quindi, quella che è stata poi la rivoluzione democratica in città, sulla questione ambientale. Prima della proposta del Referendum , in città regnava l’inerzia più totale in merito alle problematiche ambientali».
 Proprio in questi giorni Lei ha presentato un’accusa rivolta ai dirigenti dell’Ilva e ai politici locali, regionali e nazionali: si parla di genocidio e crimini contro l’umanità causati dall’inquinamento industriale. I tempi sono maturi perché ci sia una reale consapevolezza del problema anche da parte dei cittadini?
«Certo.!La città di Taranto (e non solo) ha subito  per ben 40 anni l’inquinamento ambientale dell’Italsider  prima, e dell’Ilva poi, oltre alla turbativa  provocata dall’Eni e dalla Cementir. Penso che i tempi siano maturi per cambiare registro e per evitare quindi, l’ecatombe della salute dei cittadini e dei lavoratori».
 Quali sono, a Suo avviso, le possibilità che la città possa rigenerarsi a livello ambientale e convertirsi a un’economia più sostenibile?
«Ci sono varie possibilità: prima, fra tutte, la chiusura della sola aerea a caldo (cokerie e parchi minerali) dell’Ilva, maggiore fonte d’inquinamento. L’Ilva potrebbe, in questo caso, continuare l’attività , ma con la lavorazione a freddo, così come sta facendo attualmente l’Ilva di Genova. In secondo luogo, dopo la chiusura, si potrebbe procedere a bonificare le aree  inquinate, e per far questo occorrono 20 anni di lavoro. In terzo luogo, gli impianti (peraltro obsoleti) potrebbero essere “riacquistati” dallo Stato, per procedere alla loro dismissione e procedere finalmente, alla riconversione industriale veramente ecocompatibile. Si pensi alla bio-ingegneria, all’energia alternativa, ecc… L’area Ilva potrebbe essere inoltre, utile per lo sviluppo del Porto(turistico e commerciale) e delle sue attività correlate. Non va esclusa la possibilità di creare in quel sito i nuovi cantieri navali e lo sviluppo della nautica da diporto. Se poi lo Stato italiano volesse mantenere la produzione dell’acciaio, allora si potrebbe considerare le ditte specializzate che smontano e montano gli impianti in questione in sei mesi. L’industria siderurgica, potrebbe proseguire la produzione d’acciaio in un altro luogo».
 Le istituzioni sono favorevoli alle Sue battaglie civiche o piuttosto Le sono ostili?
«Le istituzioni sono state sempre ostili. Solo la magistratura è stata  sempre vicina».
 Passando a tematiche più ampie, ci spiega come mai ha definito incostituzionale l’IMU?
«La questione non può risolversi in due battute, ma ci provo. L’art. 47 della Costituzione, al primo comma, statuisce che la Repubblica  tutela il risparmio in tutte le sue forme; coordina e disciplina il  cosiddetto risparmio-credito, ovvero l’investimento tramite partecipazione azionarie. Risparmio-credito che crea un plus monetario, una maggiore ricchezza. Il Secondo comma dell’art. 47 della Costituzione prevede invece, il cosiddetto risparmio popolare, che viene identificato nell’abitazione, così come evidenziato. Infatti, il secondo comma dell’art. 47 della Costituzione  afferma che “La Repubblica favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”.  Questo tipo di risparmio è quello che deriva dal lavoro subordinato, dalla retribuzione del dipendente pubblico, dal pensionato, dall’artigiano, dal professionista. E’ il risparmio che non crea una plus moneta,  un credito da investimento. E’ il risparmio che mantiene la sua stabilità, perché non crea ricchezza, anzi è soggetto facilmente all’inflazione. E’,quindi, il risparmio che s’identifica nella prima abitazione. Per aggravare l’incostituzionalità dell’IMU (quantomeno per la prima casa), vi è l’aumento del 60% della rendita catastale ( correlato alla crisi attuale del mercato immobiliare) da parte del Governo Monti; il pensionato, il lavoratore subordinato, l’impiegato , l’artigiano e il professionista, non sono in grado di sostenere il pagamento, essendo lo stipendio originario o la pensione, insufficienti a bilanciare e sostenere detto aumento, che incide sulla base imponibile dell’IMU. Il tutto, in violazione degli artt. 2, 47 e 53 della Costituzione».
Da uomo di legge, come commenta la presenza di Berlusconi come possibile premier nello scenario politico futuro, dopo un ventennio che l’ha visto protagonista più nel male che nel bene?
«Date le mie funzioni di magistrato, preferisco glissare questa domanda, per i ben evidenti motivi».
 Trova opportuna la discesa in campo del pm Ingroia e del procuratore nazionale antimafia  Grasso?
«Come prima, preferisco non rispondere». 
Chi, secondo Lei, potrebbe risollevare le sorti dell’Italia e su quali temi dovrebbe concentrarsi l’azione politica della classe dirigente che verrà?
«Ritengo che per risollevare le sorti dell’Italia, bisognerebbe prima di tutto ripristinare il valore neutrale della cristianità ,ovvero i valori di fratellanza, solidarietà, pace e amore. Abbandonare il clima da caccia alle streghe che esiste in Italia e cominciare a lavorare veramente per le esigenze della famiglia, piuttosto che delle banche. Nel mio piccolo, devo dire che insieme all’Università degli studi di Bari- Facoltà di Giurisprudenza sede distaccata di Taranto, Croce rossa italiana, Liceo Archita e il mio comitato cittadino Taranto Futura,  abbiamo presentato un progetto finanziabile a livello nazionale, per dare occupazione ai giovani e ai meno giovani. Il progetto è stato valutato a Bari ed è passato. Ora è all’esame del Ministero dell’Istruzione. Se dovesse avere il placet, verrà presentato al Parlamento per diventare legge».
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor