Il trash, la sconfitta della cultura contemporanea. A Taranto quasi un vanto, proprio dove la gente muore per il cattivo ambiente
Si giudica per il gusto di giudicare, anche quando chi si sta esponendo, è in buonafede. Si dimentica, giudicando, che ogni giudizio è anche una condanna. La stupidità, usata con strumenti che, cominciamo a pensare, non dovrebbero essere alla portata di tutti. Forse ora comprendiamo cosa volesse dire il grande Umberto Eco quando, poco prima di morire, attaccò i social con una frase che fece scalpore: «Internet ha dato diritto di parola agli imbecilli». Non offendetevi. Il linciaggio mediatico subito da Anna Pia, una donna che ha la sfortuna di vivere alle falde dell’Ilva, è quanto di più cattivo sia stato fatto in questi ultimi anni.
Il fatto. Succede che, a causa di uno di quei Wind day che ormai, a Taranto, sono una consuetudine (ovvero, il vento di Maestrale che costringe i cittadini del quartiere Tamburi a serrarsi in casa per non respirare le polveri sottili che da anni hanno condannato a morte migliaia di persone), il giorno seguente vengano intervistati, da un’emittente locale, alcuni cittadini abitanti proprio a due passi dai cancelli dello stabilimento industriale.
Anna Pia, una donna del luogo, molto amata in zona, decide di poter dire la sua e, un po’ emozionata, racconta il calvario di persone che, proprio nei pressi di casa sua, stanno morendo. Lo dice con una cadenza dialettale, comune a tantissima gente di ogni luogo e, quando vuole far comprendere la vastità della problematica, finisce per creare quasi un eco con la parola “minerale”, che sembra non terminare mai, tanto è il dolore che vuole esprimere.
Il “Quanda mineralh” in poche ore diventa virale sul web. Il suo volto viene sostituito da quello di Frankstein o di altri ‘brutti’ famosi, la sua voce viene ‘rappata’.
La cultura del dispregio ad ogni costo si sostituisce alle grida di dolore di una donna che soffre, pensando che l’ironia possa essere più importante. La serializzazione per esasperare i tratti fino alla caricatura, diventa dominio di ‘whats app’.
Non era il caso. Ennesima sconfitta per Taranto.
Per fortuna c’è sempre qualcuno in grado di chiedere scusa per tutti.
Venerdì 10 novembre sono stati donati dei fiori con tante scuse ad Anna Pia da “Gli amici del Minibar”, già conosciuti dai più per aver realizzato una grande opera per i bimbi affetti da malattie oncologiche con l’operazione “Ie Jesche Pacce Pe Te", con la regia della giornalista delle Iene Nadia Toffa, dall’associazione “Genitori Tarantini”, dal gruppo "Giustizia per Taranto".
“Anna Pia è una donna che vive in prima persona il grandissimo problema dell’inquinamento - ci dice il portavoce Enzo D’Andria - in un’intervista, con rabbia, faceva notare (citando anche Cristo) la quantità di minerale che copre il rione durante le giornate di vento. Tante scusa ad Anna Pia. W Anna Pia!”.
Bene il finale ma crediamo che sia il caso di lanciare sì segnali mediaticamente forti, ma tenendo sempre conto dei valori della dignità umana. Grazie Anna Pia per la comprensione.