Pubblicato il bando per i suoli cimiteriali che saranno assegnati attraverso un sorteggio pubblico. Ultimata la procedura, bisognerà realizzare i manufatti entro due anni di tempo. Per costruire bisogna scavare e noi l’abbiamo fatto iniziando dal bando. Così qualcosa l’abbiamo scoperta.
Ci sono voluti dieci anni ma alla fine Antonio Martucci li ha trovati. “Quando tutti dicevano che non c’erano suoli per costruire al cimitero ero l’unico a sostenere il contrario”. E’ questo l’inizio del comunicato stampa con il quale il Consigliere Regionale, questa volta nella sua veste di consigliere al comune di Martina Franca, esprime la propria soddisfazione “in merito alla pubblicazione del bando per l’assegnazione di 47 lotti per l’edificazione di cappelle gentilizie e funerarie presso il Cimitero comunale di Martina Franca”. Con questo bando si offre la possibilità a chi ha voglia, ma soprattutto tanto denaro, di acquistare “un pezzo di terra” dove poter erigere il proprio simulacro funebre. Se la voglia c’è quello che può mancare, specialmente di questi tempi, è il denaro soprattutto dopo che si è stabilito un prezzo che va dai 1.500,00 ai 1.950,00 euro a metro quadro. Fino alla seduta consiliare del 12 febbraio scorso, il prezzo a metro quadro era di 550,00 euro solo che la maggioranza di centro sinistra (esclusa Arianna Marseglia ma con il supporto di parte dell’UDC), da sempre vicina a chi ha meno possibilità, su indicazione dell’ingegnere Bartolomeo Zizzi ha pensato bene di far cassa quasi triplicando il prezzo base. Secondo quanto riferito dal Sindaco, “la tariffa rinviene dal confronto con quanto praticato dalle altre Amministrazioni comunali contermini”. Per soddisfare una nostra curiosità, abbiamo fatto un giro di chiamate e abbiamo scoperto che se le Amministrazioni sono “contermini”, altrettanto non lo sono le loro tariffe. Così, telefonata dopo telefonata, abbiamo stilato questo “listino prezzi” a metro quadro: Locorotondo 100,00 euro (non è un errore, è proprio CENTO euro) - Monopoli 632,66 euro – Cisternino 900,00/1.100,00 euro – Ostuni 1.066,00 euro. Ad Alberobello, invece, con 13.000,00 si riesce ad avere il grezzo di una Cappella gentilizia di sei metri quadri di superficie con quattro loculi e quattro ossari. Se poi scegliamo di non essere così tanto “contermini”, ad Arnesano il costo a metro quadro è di 300,00 euro. Certo è che, conti alla mano, avere per novantanove anni dieci metri quadri al cimitero, costa di più che avere, per sempre, venti metri quadri nel centro storico. Ma tant’è. Comunque, vogliosi di avere il nostro posto nel Cimitero super lusso - vista valle d’Itria, abbiamo pensato di dare un occhiata a tutte le “carte” iniziando il nostro lavoro per gradi partendo proprio dalla delibera consiliare n. 15 del 12 febbraio 2013 e dalla relazione tecnica a essa allegata (quindi parte integrante) entrambe pubblicate all’Albo Pretorio del Comune. Così abbiamo scoperto che la tabella che determina il prezzo dei 47 suoli da assegnare, contiene degli errori che alterano il valore dei suoli stessi. Infatti per sei di questi mentre non è previsto un incremento in percentuale, risulta un incremento tariffario che fa lievitare di conseguenza il prezzo finale. Dato che la matematica non è un opinione, rivalutando un importo dello zero per cento la rivalutazione dovrebbe essere pari a zero; peccato però che nel nostro caso le rivalutazioni arrivino anche a novemila euro. Qual è l’errore? La percentuale o l’incremento tariffario? Intanto il bando e stato pubblicato e a questo, è stata allegata una tabella diversa che contempla solamente il prezzo finale e non il calcolo che porta alla sua determinazione. All’art. 11 del bando è previsto che: “La tariffa unitaria… corrisponde al prezzo “a corpo” fissato per ciascun suolo nella tabella approvata con deliberazione CC n. 15/2012 e riportata nel presente bando all’art. 1”. Ma la tabella approvata e pubblicata all’Albo Pretorio è diversa. Allora qual è quella giusta? Quello diffuso è un bando che accentua la sensazione che questo non è un “affare” alla portata di molti e che, in misura percentuale, non offre le stesse probabilità di aggiudicazione. Abbiamo già detto del costo a metro quadro, uno dei più cari in assoluto, ma visto che i lotti da assegnare vanno da un valore minimo di 5.070,00 euro a un massimo di 39.000,00 è normale stabilire una cauzione di 1.500,00 euro (pari al 20% nel caso del primo lotto mentre diventa del 4% nella seconda ipotesi) uguale per tutti? Non sarebbe stato più equo prevedere il versamento in proporzione al lotto che si intende acquistare (16 su 47 sono inferiori ai 10 mq.)? Attenzione anche al fatto che se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto per riavere indietro la cauzione versata, bisogna fare espressa richiesta altrimenti addio ai 1.500,00 euro. Rimanendo in tema di soldi, visto che i martinesi sono notoriamente scialacquoni, se un partecipante volesse delegare una persona di sua fiducia a presenziare al sorteggio, può farlo esclusivamente con una delega notarile e non con un semplice atto notorio da fare in Comune. La differenza? La prima costa in media ottanta euro, la seconda è gratuita. Il bando contiene anche qualche errore di troppo dovuto al classico “copia incolla” ma, tutto sommato, sono errori fisiologici. Resta aperta però la questione della tabella errata che, come nel caso del lotto 10, può rappresentare un esborso maggiore di novemila euro. Infine c’è la questione legata ai lotti, assegnati più di vent’anni fa e mai completati dagli assegnatari. Cinque di questi ora vengono rimessi in vendita tra i quarantasette (con la possibilità che un eventuale ricorso da parte degli eredi provochi il blocco delle procedure dell’asta). Ne è rimasto fuori solamente uno, ora utilizzato come deposito, che miracolosamente è scampato alla “requisizione”. Perché?