Il candidato del centrodestra martinese apre ufficialmente la sua campagna elettorale per le primarie di domenica 11 marzo e annuncia di voler parlare solo in termini costruttivi, guardando ai prossimi obiettivi e alla trasformazione delle idee in fatti perché – dice – «la gente è stufa, vuole un netto cambio di rotta»
«Sono assolutamente sereno e ottimista»: risponde così Michele Marraffa, candidato alle primarie del PdL martinese, a quanti gli chiedono come sta affrontando una prova che, se in altri contesti è un buon momento di confronto e di partecipazione, ha rivelato in questo caso un partito diviso e non sempre saggio in alcune scelte fondamentali.
Le primarie, croce e delizie…
«Le elezioni primarie sono uno straordinario momento di partecipazione democratica della cittadinanza.»
Ma non quando sono infarcite di polemiche.
«Vero, ma io non rispondo alle polemiche né me ne curo. Ho ben altro da fare.»
Anche quando il confronto non è portato avanti sempre con fairplay?
«Si tratta pur sempre di un momento di confronto per tutti coloro che, pur avendo un obiettivo comune, possono avere differenti vedute sulle modalità di applicazione delle strategie politiche.»
Lei rimane quindi serafico e imperturbabile.
«Sì. Spero che si sappia fare buon uso di questo appuntamento e che non vengano utilizzate soltanto da qualcuno in forma strumentale. Da parte mia sono estremamente soddisfatto di prestare il fianco a tutti coloro che hanno della politica un’idea diversa dalla mia, anzi sono fiero di non pensarla come loro. Sarà l’ennesima occasione per dimostrare quanto siano diversi i nostri modi di operare. Annuncio sin da subito che non risponderò ad alcuna provocazione, né darò spazio ad alcuna pressione mediatica, da qui sino alla fine della campagna elettorale. Ripeto, ho altro a cui pensare, ho altro da fare.»
Si parla comunque poco di programmi in queste primarie.
«La gente mi conosce, sa quello che sono riuscito a costruire. Io applicherei la stessa forza di volontà, lo stesso impegno e lo stesso ottimismo nella gestione comunale. Il programma? C’è sicuramente e guarda alle attività imprenditoriali come il proprio punto di forza per il rilancio martinese.»
Insomma, non ha nulla da rimproverare a nessuno.
«Assolutamente no. Accetto le decisioni dei vertici del partito e le relative conseguenze con serenità e ottimismo. Mai lasciarsi prendere dal pessimismo e dallo sconforto: è una logica che seguo nel mio lavoro e nella mia vita in generale.»
Sente l’affetto dei cittadini o percepisce un certo scoraggiamento nei confronti della politica?
«In questi giorni sto incontrando tanta gente e mi fa piacere sentire che quanto è stato seminato in questi anni non è andato perduto. Lo dico a ogni incontro che faccio: la maggior parte dei cittadini conosce bene l’operato di noi amministratori, i loro affari e responsabilità, ci giudicano e sanno fare le opportune distinzioni; gli altri fanno solo finta di non sapere.»
Chiarissimo. Vuol fare un appello per domenica?
«Io voglio lavorare a favore della città, non mi appartiene il pettegolezzo e cercherò di non deludere le aspettative che gli elettori nutrono nei miei confronti. Invito tutti coloro che hanno a cuore Martina a recarsi a votare in occasione di queste primarie e di indicare il mio nome se sentono forte la necessità di certezze, serenità e ottimismo.»