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Michele Andrisano/Un primo bilancio

Pubblicato da: Categoria: POLITICA

19
OTT
2012

 

Il primo cittadino di Fragagnano spiega la situazione attuale del suo Comune, le iniziative amministrative messe in atto, il rapporto con l’opposizione e la situazione generale che la politica sta attraversando in questo momento
 
Siamo in un piccolo centro abitato di circa seimila anime, localizzato nel versante orientale della nostra provincia ionica. Si tratta di Fragagnano. Un territorio legato alle antiche tradizioni popolari, alle primitive usanze legate dai valori più umili e sacri come la famiglia, il rispetto verso il prossimo e tutti quegli altri sentimenti che fanno del nostro territorio una società civile.
Alla guida di questa collettività c’è il sindaco Michele Andrisano, 48 anni, assieme alla sua Amministrazione Comunale di centro-destra. Eletto durante le elezioni amministrative del 15-16 maggio dello scorso anno “battendo” i tre avversari candidati per governare il paese.
 
Come spiega ai cittadini l’attività di un Sindaco?
«Certamente amministrare un paese è una responsabilità molto importante: fare il Sindaco sta a significare essere a completa disposizione dei cittadini, ascoltare le loro richieste e fare propri i disagi e le varie problematiche di una comunità.  Ed è proprio questo lo spirito dell’Amministrazione Comunale da me guidata. Tutti coloro che rappresentano le Istituzioni hanno il dovere morale di interpretare le esigenze dell’intera popolazione cercando di dare soluzione concrete e soprattutto cercando di rafforzare sempre più il legame che lega cittadini e politica.
Essere il primo cittadino di una paese è paragonabile all’attività che svolge un padre di famiglia che quotidianamente educa i propri figli attraverso una serie di insegnamenti utili all’inserimento della società, alla stessa maniera il Sindaco si comporta guidando il proprio territorio attraverso la deliberazioni di atti amministrativi utili allo sviluppo socio-culturale della sua terra».
 
Quali sono state le iniziative avviate dalla sua squadra di governo in questo periodo?
«Dopo un anno e più di attività abbiamo portato a casa una serie di risultati importanti, iniziando dalla redazione  del progetto per la realizzazione di una parte di solaio del Palazzo Marchesale attraverso il riutilizzo delle economie della gara d’appalto per il consolidamento strutturale dello stesso, il finanziamento di 714.000,00 euro per l’efficientamento energetico delle strutture scolastiche. Possiamo inoltre ricordare il progetto per il rifacimento di alcune strade interne al centro abitato tra cui la centralissima via Cesare Battisti, la partecipazione al bando regionale per il rifacimento delle strade rurali, la richiesta di 200.000,00 euro di finanziamento per un impianto di videosorveglianza per il paese e per tutti gli immobili di proprietà comunale, la pubblicazione del bando di gara per l’affidamento e la gestione dei servizi cimiteriali. Altro significativo obiettivo è stato quella della valorizzazione del merito e della trasparenza, infatti in questo periodo di amministrazione abbiamo dato a tutti la possibilità di accedere ai vari bandi e avvisi pubblici eliminando totalmente i sistemi delle nomine garantendo a tutti il diritto di confrontarsi e di competere attraverso le proprie capacità e i propri titoli di studio. Abbiamo dovuto anche individuare l’area del centro abitato in cui sorgerà la seconda farmacia individuabile nella parte a nord del paese, abbiamo approvato l’albo delle associazioni cittadine e il regolamento per il servizio civico».
 
Come giudica questa breve prima “epoca” amministrativa?
«Complessivamente posso comunque definire positivo questo primo momento di amministrazione, nel quale abbiamo dovuto dal primo momento far fronte a tante emergenze, abbiamo garantito tutti i servizi essenziali senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Nel frattempo abbiamo ripreso grandi progetti per lo sviluppo del paese, stiamo coinvolgendo tutte le parti politiche e sociali nelle scelte più significative».
 
Quale è il suo rapporto con l’opposizione?
«Abbiamo instaurato un rapporto fondato sul dialogo e sul confronto costante nell’interesse della collettività con tutte le forze politiche, in maniera particolare con coloro i quali non hanno rappresentanza in Consiglio comunale. Sono consapevole del fatto che il confronto delle idee, seppur con il rispetto dei relativi distinguo, sia importante ai fini della crescita e dello sviluppo della comunità».
 
Quali risultati si augura di raggiungere nella sua legislatura?
«Sicuramente il primo risultato utile allo sviluppo del paese sarà l’approvazione definitiva del Piano Urbanistico Generale, grazie al quale Fragagnano potrà avere finalmente lo strumento per una crescita armonica e regolamentata. Altrettanto importante sarà il raddoppio della zona industriale, bloccato a causa di un contenzioso legale insorto negli anni passati e alla cui risoluzione stiamo lavorando sin dai primi giorni della nostra gestione. Sarei inoltre felice se riuscissimo a realizzare un contenitore culturale polifunzionale in cui tutti i nostri talenti, le nostre associazioni, possono dar sfogo alle proprie potenzialità. Tutto ciò senza perdere di vista valori dai quali secondo noi non si può prescindere, quali la necessità di affermare il rispetto delle regole, il senso civico, il valore della legalità ed il senso di appartenenza alla comunità fragagnanese».
 
Sindaco, cosa ne pensa del momento che la politica sta attraversando in questo momento, cambierà qualcosa?
«Sarebbe inutile negare l’evidenza, in questo particolare momento viviamo un difficilissimo periodo di crisi, durante il quale è facile che la politica sfoci nel qualunquismo. Sono del parere che l’antipolitica che sempre più si diffonde si possa emarginare solo con la buona e sana politica. Noi abbiamo la responsabilità di restituire dignità alla politica per cercare di concedere una speranza ai giovani. Le nuove generazioni sono il futuro del nostro Paese, a esse bisognerà quindi dare fiducia attraverso l’affermazione del merito e la valorizzazione delle capacità. Dovranno essere questi i requisiti per la selezione della nuova classe dirigente, e non più i rapporti personali che possono facilmente scivolare in rapporti di clientela. Abbiamo la responsabilità di far affermare sempre il bene comune quando si operano scelte ed anche quando ci si trova dinnanzi a legittime aspettative che possano provenire da amici di partito. Se vogliamo che qualcosa cambi, dobbiamo essere i primi noi a cambiare e forse potremo sperare a ritrovare quella fiducia e quella credibilità che in passato abbiamo sempre avuto».


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