«Professor Marzano, perché non porta queste esperienze a Verona? Ospiteremo il Majorana nello stand istituzionale della Regione Puglia e faremo vedere a tutti le eccellenze che la Puglia è capace di esprimere!». Comincia così la nuova avventura dell’ITIS “Majorana” alla 23^ mostra nazionale Job&Orienta, edizione novembre 2013. La cronaca. Madrina all’inaugurazione del nuovo anno scolastico dell’istituto, nel settembre scorso, la dott.ssa Alba Sasso, assessore regionale all’istruzione, rimane particolarmente colpita dal “cantiere” e dai progetti del “fare” che l’ITIS realizza da qualche anno. E non nasconde la sua ammirazione davanti alle recenti esperienze della robotica, già apprezzate e riconosciute dal MIUR, a tal punto da invitare personalmente il Majorana a rappresentare la regione Puglia alla prestigiosa manifestazione veronese che riguarda l’orientamento, la formazione scolastica e le politiche attive per il lavoro. La dirigente scolastica, prof.ssa Anna Caroli, al settimo cielo per il nuovo importante riconoscimento ottenuto dall’istituto da lei rappresentato, mostra con orgoglio i progetti che il Majorana esibirà a Verona: la realizzazione di un flipper digitale interfacciato con il web e di due speciali robot, interamente realizzati nei laboratori dell’istituto.
«L’idea del flipper è frutto del fenomeno “Arduino” (una piattaforma hardware low-cost programmabile, con cui è possibile creare circuiti "quasi" di ogni tipo per molte applicazioni, soprattutto in ambito di robotica ed automazione n.d.r.) – ci illustra il prof. Crescenzio Marzano, docente di informatica dell’istituto martinese. - Una vera e propria “palestra” dove allenarsi nel problem solving per la realizzazione di progetti ad alto contenuto tecnologico, nei quali elettronica, telecomunicazioni, meccanica, fisica, informatica, chimica, si integrano e offrono un’opportunità unica di didattica costruttivista attraverso la quale il “fare” precede l’enunciazione di regole e principi».
I due robot sono stati realizzati con la supervisione del prof. Piero Raguso che con entusiasmo commenta: «I nostri alunni hanno realizzato un robot umanoide guidato da remoto con comandi vocali, attraverso una app android. L'esperienza ha inizialmente previsto il montaggio del robot, la configurazione del collegamento via bluetooth con un telefonino android e la realizzazione di un'app che, interpretando i comandi vocali, fa muovere il robot. Lo stesso umanoide è in grado, attraverso un sensore montato sulla spalla, di eseguire azioni diverse in base al colore degli oggetti che gli vengono proposti. Il secondo progetto si tratta di un robot “color-sorter” in grado di separare una serie di oggetti (delle palline) in base al colore, posizionandoli nel giusto box. La programmazione di questa macchina è stata realizzata utilizzando un software che permette agli allievi la realizzare un'applicazione a flusso di dati cimentandosi nella risoluzione di problematiche complesse sviluppando capacità logiche, di analisi, sintesi e di progettazione».
Ecco la vera scommessa della scuola tecnica del terzo millennio: promuovere le attività del fare, diventare una fucina dove ingegno, manualità, lavoro in team e problem solving si integrano armoniosamente con un occhio sempre puntato sull’innovazione. Insomma formare i nuovi makers nelle officine digitali così come si faceva nelle botteghe artigianali di una volta.