MENU

Segnalibro Buono, pulito e giusto: ecco il cibo che vorremmo

Pubblicato da: Categoria: CULTURA

18
MAG
2016
L'edizione aggiornata del libro di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ci offre un'ulteriore occasione di riflessione a proposito della necessità di un'alimentazione a misura di ambiente e delle identità culturali
Carlo Petrini, fondatore del movimento culturale Slow Food, è un gastronomo, giornalista e scrittore italiano. Da poco è uscita la nuova edizione aggiornata  di "Buono, pulito e giusto", un libro che ha trasformato un titolo in uno slogan, dando vita ad una nuova visione del mondo rispetto a cibo,  ambiente, natura e modello agroalimentare sostenibile teso a modificare  i canoni dell’agricoltura moderna, tracciando un percorso virtuoso e più responsabile verso la biodiversità, la cultura locale, la salute del consumatore e la riduzione degli sprechi.
Rivendicare il BUONO è tutelare il diritto al piacere nel rispetto delle differenti culture; PULITO è rispetto di Madre Terra, degli altri e di se stessi. Lavorare perché la sostenibilità sia praticata da tutti è una missione di civiltà come imparare a non sfruttare la Terra fino a farla soffrire; GIUSTO è la misura della gratificazione per chi produce e  chi si nutre, è un grande impegno teso a migliorare la vita di tutti.
"Bisogna fare attenzione - spiega Carlo Petrini- che l’agricoltura non distrugga gli ecosistemi, che ci sia giustizia sociale e  una reale difesa della tradizione.
Obiettivi fondamentali di questo percorso restano: educare al gusto, all'alimentazione, alla sana gastronomia salvaguardando la biodiversità e le produzioni alimentari tradizionali ad essa collegate e promuovendo un nuovo modello alimentare, rispettoso dell'ambiente, delle tradizioni e delle identità culturali e capace di avvicinare i consumatori al mondo della produzione. Fondamentale resta l' idea di custodire il pianeta mettendo il cibo al centro di un nuovo progetto di vita che si oppone ai ritmi frenetici del mondo, contrastando soprattutto la cattiva alimentazione in nome delle scelte del ''Buono, Pulito e Giusto'' che deve  diventare   rigorosamente No fast, libero da Ogm e territoriale, diventando  sinonimo di qualità e buone pratiche e del resto tutto questo è  SlowFood.
Per continuare a perseguire questa via etica ed ecologica occorre partire dal cibo e intenderlo come ricchezza,  fonte di scambio e  cultura. Solo proteggendo il cibo possiamo pensare di salvaguardare le nostre risorse, la nostra salute e il pianeta intero, sviluppando una reale e maggiore armonia tra gli umani e l'ambiente circostante".
Tra i suoi ultimi libri ricordiamo: Terra madre. Come non farci mangiare dal cibo (Giunti, 2009) e Cibo e libertà. Slow Food: storie di gastronomia per la liberazione
 


Lascia un commento

Nome: (obbligatorio)


Email: (obbligatoria - non sarà pubblica)


Sito:
Commento: (obbligatorio)

Invia commento


ATTENZIONE: il tuo commento verrà prima moderato e se ritenuto idoneo sarà pubblicato

Sponsor