Ha deciso di trasformare la sua passione in lavoro, ma Ornella Liuzzi è più di una semplice interprete e traduttrice. E comunque, dopo aver letto l’intervista, vi conviene cominciare a parlare spagnolo
Il suo è stato un percorso in salita molto veloce, o meglio ancora, un desiderio nutrito da sempre e sempre più bisognoso di essere alimentato, stimolato e ampliato. Ornella ha cominciato a viaggiare che era poco più che una bambina, e ogni volta che tornava a casa percepiva il bisogno di viaggiare ancora, di spostarsi in altri posti, sempre diversi, per conoscere nuove persone e parlare lingue differenti. Ornella ha deciso di fare della sua passione il suo lavoro, lavorando come interprete-traduttrice e approfondendo il settore medico per una pura coincidenza a lei favorevole, capitatale prima di laurearsi. Milano, Londra, America e infine Taranto, la sua città, dove fonda la “soyorganization” dal nome SOY che indica il verbo essere in spagnolo (Yo soy = io sono) ma anche l’acronimo Social Organization in the Yard. La sua non è un’organizzazione intesa come ente o istituzione, SOY ha il compito di creare, sviluppare e gestire i rapporti internazionali rivolgendosi a pubblici e privati, con l’obiettivo di costruire un dialogo internazionale con i propri clienti contraddistinto da discrezione e professionalità. Ma che c’entra tutto questo con “l’aperitivo in spagnolo”?! E’ stata proprio un’idea di Ornella quella di proporre a un bistrot nella città Vecchia una serata a tema; dopo l’aperitivo in inglese, oramai sperimentato più volte, perché non cimentarsi in quello in spagnolo?! Ornella mi spiega questa novità.
Come si articola la serata?
«E’ un semplice aperitivo, ma in lingua spagnola. E’ una serata rilassante, come ogni aperitivo, la gente degusta dei piccoli stuzzichini o prodotti tipici legati al tema della serata, ma anziché conversare in italiano, si parlerà in spagnolo. Dal momento in cui si entra nel locale, ogni persona saprà che si parlerà in spagnolo, con i propri amici, anche per chiedere un bicchiere d’acqua o un bicchiere di vino. L’entrata è libera e la consumazione non è obbligatoria. Durante la serata circoleranno per il locale i madrelingua che converseranno con i clienti. L’obiettivo è quello di mantenere viva la lingua, di conversare di tutto. Che si sappia o no lo spagnolo, il partecipante può conversare senza alcun problema né timore col madrelingua avviando così un ottimo approccio verso alla lingua straniera. E’ un evento per gli italiani che vogliono mantenere vivo lo studio della lingua, o di rinfrescare nozioni di un idioma che non si ha la possibilità di praticare o semplicemente iniziare a conoscere affrontando i primi passi. Per gli stranieri è un’ottima opportunità per dar libero sfogo alla propria lingua nativa, creando così uno scambio interculturale e cercando di far “respirare” tutti un’aria internazionale».
E’ la prima volta per Taranto?
«Sì, credo di sì. Gli aperitivi in lingua sono nati tempo fa nelle grandi città come punto di incontro tra insegnanti di lingua e i propri studenti. Quando vivevo a Milano (città per antonomasia degli happy hour) ho frequentato alcuni aperitivi in lingua, ma era strutturato in maniera molta diversa da come l’ho ideata. Quando sono tornata a Taranto, due anni fa, ho conosciuto i fratelli Mellone e la loro Associazione Culturale, PIN Progetti Inversi. Tra un evento ed un altro mi venne in mente l’idea di organizzare per la mia città un vero e proprio aperitivo in lingua, e ho chiesto il loro aiuto per dar vita a questo evento. Abbiamo incominciato due anni fa in un altro locale di Taranto, col patrocinio del comune di Taranto, l’aperitivo in inglese chiamato “I Drink English”. Già durante le prime serate dell’aperitivo in inglese, molte persone ci chiedevano di organizzare qualcosa in lingua spagnola, visto che molti hanno più familiarità con questa seconda lingua. Essendo laureata in entrambe le lingue ho colto la richiesta ed eccomi qui con le prime date della versione spagnola “Bebamos Español”».
Di chi ti avvali in questo progetto?
«L’evento nasce da una collaborazione tra SOY Social Organization in the Yard, PIN Progetti INversi e Pavino Bistrot. SOY provvede alla parte strutturale dell’evento avvalendosi della collaborazione di diversi madrelingua nativi inglesi e spagnoli, residenti nella città di Taranto; PIN Progetti INversi cura il marketing, le relazioni con gli enti e l’ufficio stampa; “Pavino” ha invece il compito di ricreare l’aspetto culinario e i sapori tipici della lingua ospitante».
Quale riscontro ti aspetti?
«Mi aspetto che la gente risponda sempre meglio a questo richiamo internazionale. Il mio primo giorno dell’aperitivo in lingua anni fa, dubitavo di un buon riscontro, ma al contrario il risultato è stato clamoroso e la gente si è dimostrata contenta di questa nuova iniziativa. I tarantini sono a dir poco entusiasti e hanno colto benissimo l’idea, partecipando attivamente e dimostrando una grande propensione verso le lingue straniere. Questi eventi offrono la possibilità di trascorrere tre ore insieme ad esperti per praticare la lingua di studio, in un ambiente rilassato e divertente».
Cosa bolle nel programma? Ci sono altre serate del genere?
«Ti posso solo dire che il programma è ricco di novità, ma che ovviamente non possiamo svelare. Gli aperitivi in lingua saranno sempre caratterizzati oltre che dalla conversazione, anche da intrattenimenti. Il calendario degli aperitivi sarà sempre pubblicato nelle pagine “like” di facebook su Pavino bistrot, Pin progetti inversi e SOY Organization, dove sono indicati i nostri contatti per ulteriori informazioni sull’evento».