Su queste colonne avete potuto conoscere Tonio Vinci. La sua laurea in Economia messa da parte per seguire un sogno: fare fumetti. Avete potuto conoscere anche il suo ultimo lavoro che parla di Taranto e di Ilva. Ma Vinci ha esordito, nel luglio 2017, con un volume che parla di un argomento particolare. Oggi ve lo presentiamo e.... scusate il ritardo
Su queste colonne avete potuto conoscere Tonio Vinci, nato a Mottola e vissuto da sempre a Palagiano, e i suoi percorsi che l’hanno portato a mettere da parte una laurea in Economia e Commercio e a dedicarsi alla sua grande passione: il fumetto. Avete potuto conoscere anche il suo ultimo lavoro: “’O Stablmend” che parla di Ilva, di lotte e di amore a Taranto (rileggetevi la bella intervista su Extra Magazine n. 38, del 6 ottobre 2017).
Vinci, però, deve il suo esordito ad un volume che tratta di un argomento molto particolare, che magari per qualcuno è un tabù: il sesso nella terza età. Ma come nasce questo fumetto? È proprio Vinci a raccontarcelo: «Nonni nasce dalla voglia di stupire anzi di sconcertare proprio. In effetti quello che mi piace di più nei fumetti e quando mi spiazzano, mi sconcertano come alcuni lavori di Andrea Pazienza (“Cenerentola 1987” - ndr), mi fanno scoprire qualcosa su cui non sapevo nulla. Quando ho visto in tv un servizio sul sesso tra anziani, è questo che inizialmente ho provato: stupore e incredulità. Approfondendo, facendo delle ricerche ho capito che non c’era nulla di strano, che è una cosa normale, vissuta con naturalezza dalle persone anziane e in buona salute».
Il fumettista di Palagiano ci spiega che solo lui poteva trattare un argomento del genere, nella maniera in cui lo ha fatto: «Credo che anche il mio modo di disegnare mi abbia aiutato a dare una certa impostazione alla storia. Ho uno stile molto particolare, che non fa sconti. Io non amo disegnare fiorellini ma le cose crude; diciamo che amo molto il mondo così come lo vedeva Ettore Scola. Il mio pennarello tende ad amare le cose spigolose; non è mai ruffiano ma disegna quello che sente, ecco perché quando andavo dagli editori mi dicevano che il mio stile era maturo ma troppo... particolare; allora ho pensato di raccontare una storia che potesse essere disegnata solo con uno stile “particolare” come il mio, una storia che con un altro stile non avrebbe avuto senso o avrebbe perso di forza».
Nonni è davvero un fumetto particolare, proprio per il suo tratto personale e riconoscibile, ma anche per il tema trattato. Vinci ci spiega: «Quando mi sono imbattuto nella storia di Sandro, postino in pensione da sempre sposato con Lidia, che dopo la morte della moglie, scopre un mondo di anziani fuori dagli stereotipi usuali, ho capito che poteva essere raccontata da uno stile che non abbellisce, ironico e mai stucchevole. Mi sono divertito moltissimo a disegnare il sesso tra gli anziani, senza essere troppo voyeur, rendendoli grotteschi ma profondamente umani, con sentimenti e voglie. Ho calato il tutto in un ambiente reale, prospetticamente spigoloso e contrastante coi volti recitanti. Lo stesso lettore, attraverso Sandro, viene, pagina dopo pagina, catapultato in un universo fatto di persone un po’ in là con gli anni che raccontano di avere il cuore identico a quando erano giovani, di provare le stesse emozioni e che cercano di allontanare la solitudine tipica della loro età».
Ma come può un fumettista farsi avanti e proporre una sua storia a fumetti molto particolare e convincere un editore a pubblicarla? Vinci ci racconta come ciò sia avvenuto: «Il contatto con l’editore Tunué è avvenuto grazie al festival “Arf” di Roma, che ringrazierò sempre. Ci sono alcuni festival di fumetti in cui si organizzano gli incontri con gli editori attraverso una preselezione, dopo aver mandato il progetto vieni contattato tramite mail e hai la possibilità di raccontare il libro che vuoi proporre guardando negli occhi gli editori. E così ho fatto».
Lui è ormai un professionista: «Adesso insegno alla Scuola Internazionale di Comics di Pescara, e proprio “Fumetto autoriale e presentazione del progetto”; ecco perché dico ai miei allievi che il fumetto è una cosa ancora estremamente meritocratica. Quando ti sei guadagnato l’attenzione di un editore anche per alcuni minuti è il momento di non fallire, di intrigare, di entusiasmarlo: è questo il solo modo di poter raccontare storie a fumetti».
Si legge nella presentazione del volume: «Sandro è un postino in pensione, ha settantadue anni e dopo l’improvvisa morte di Lidia, l’amore di una vita conosciuto tra i banchi di scuola, si abbandona a una solitudine fatta di sigarette, finte partite a carte e pasti accompagnati dalla luce di un vecchio televisore. Le sue giornate scorrono lente e tristemente ripetitive finché scopre un mondo di anziani per cui la vita, e soprattutto il sesso, sono parte di un presente appagante, giocoso e del tutto normale. Allora Sandro s’innamora di nuovo, sperimenta come in una seconda adolescenza i piaceri della carne, e fa i conti con le occasioni mancate del proprio passato. Con un tocco fresco e grottesco insieme, Antonio Vinci firma una storia tragicomica e venata di squisita nostalgia per ricordarci, come diceva Charles Bukowski, che la vita non sa nulla degli anni».
“Nonni”, Tonio Vinci, Tunué 2017, 96 pp., colore, cartonato, 14,90 euro.