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Assalto all´ultimo voto

Pubblicato da: Categoria: ATTUALITA'

22
GIU
2017

Quella che sta per concludersi è già passata alla storia come la campagna elettorale più aspra nei toni, con i due protagonisti pronti a mettere in campo ogni strumento pur di asfaltare l’avversario. Ma tranquilli: ci sono anche buone notizie

Venerdì 23 giugno alle ore 24 cesserà ufficialmente la campagna elettorale che ha visto Stefania Baldassari e Nicola Melucci in corsa per conquistare l’amministrazione del Comune di Taranto nei prossimi 5 anni. Quella che sta per concludersi è già passata alla storia come la campagna elettorale più aspra nei toni e che ha visto i due protagonisti pronti a mettere in campo ogni strumento pur di “demolire” l’avversario.
Con il termine “apparentamenti ufficiali” si intende dire che la lista “X” che l’11 giugno aveva votato per il proprio candidato a sindaco, domenica prossima sarà presente sulla scheda del candidato “A” o di quello “B” al ballottaggio.
Domenica scorsa, alle 12,30, è scaduto il termine ufficiale per gli apparentamenti e soltanto la lista del candidato sindaco, Bitetti, ha ufficializzato la presenza sulla scheda delle liste che nella prima tornata elettorale hanno rappresentato il suo schieramento politico.
Visto in termini numerici si tratta di un “colpo grosso” da parte dello schieramento di Melucci, ma su questa operazione è necessario fare delle osservazioni così come le farebbe un semplice cittadino: se Bitetti porterà voti, Melucci dovrà cedere alcuni posti da consigliere, e non solo, perché certamente andrà a ricoprire un incarico importante in seno alla nuova giunta in caso di vittoria di Melucci.
La gente comune, a questo punto, si chiede come mai fino a due mesi fa Bitetti era stato messo fuori dalla porta del Pd, anzi ne era uscito, e adesso tende la mano allo stesso partito di Melucci, sembra proprio l’evangelico ritorno del “figliol prodigo” alla casa del Padre.
Se poi è vero che l’SDS di Brandimarte vorrebbe dall’esterno appoggiare Melucci, ci si ritroverebbe con lo stesso schieramento politico che fu di Stefàno, cioè Pd, SDS e Psi.
Sull’altro fronte ritorna insistente la voce che, sempre dall’esterno, At6 potrebbe schierarsi dalla parte di Baldassari.
Altro dato molto incerto è quello del prevedibile numero di elettori che deciderà di recarsi alle urne.
Se domenica 25 il tempo sarà bello, molti preferiranno il mare al dovere di scegliere il sindaco della propria città.
Se così dovesse essere la percentuale dei votanti potrebbe essere di poco superiore al 30% facendo registrare un calo del 20% rispetto ai votanti dell’11 giugno scorso.
Sarà anche per questo motivo che, mai come questa volta, sarà necessario accaparrarsi l’ultimo voto che potrebbe risultare quello determinante.
Ma procediamo con ordine per capire ciò che i tarantini domenica 11, recandosi nelle 191 sezioni elettorali con il loro voto, hanno consegnato alla storia.
Si è partiti con liste, esattamente 37, che hanno espresso 1.115 candidati pronti a darsi battaglia per uno dei 32 posti di consigliere comunale. 10 sono stati i candidati sindaco ma, come già detto, al ballottaggio sono arrivati soltanto Baldassari e Melucci. L’11 giugno ha fatto il debutto la legge del doppio voto, cioè del voto disgiunto e delle due preferenze di cui una necessariamente per una candidata donna.
E’ noto che la mancanza di esperienza da parte di molti presidenti e scrutatori dei seggi ha determinato rallentamenti nella ufficializzazione dei dati.
La Baldassari ha fatto perno sulle sue 8 liste, Bitetti su 7, Brandimarte su 2, Cito su quella di At6, Fornaro su 3, Lessa sulla sua, Melucci su 7, Nevoli su quella del Movimento 5 Stelle, Romandini su 3 e Sebastio 4 per un totale di 37 liste.
Il verdetto delle urne ci ha fatto sapere che il candidato consigliere più votato è stato Lonoce con 1.700 preferenze seguito, al secondo posto, da Antonella Cito (figlia di Giancarlo e sorella di Mario) con 1.603 voti, forte anche della precedente esperienza come consigliere provinciale.
Altri successi personali di un certo interesse sono stati i 1.000 voti di Massimo Battista del Movimento 5 Stelle, espressione dei “Liberi e Pensanti”; gli 800 voti di Giampaolo Vietri, i 480 voti di Dante Capriulo, i 260 di Giovanni Guarino, i 290 di Emanuele Papalia, mentre Floriana De Gennaro, che era partita inizialmente come candidata sindaco, e che poi ha confluito nella lista di Melucci, ha ottenuto 440 preferenze.
Ci si aspettava di più da Gina Lupo, ex assessore uscente e protagonista, anche se a fasi alterne, del decennio guidato da Ippazio Stefàno pur essendo stato notevole il numero di preferenze raccolto, ma non tale da vederla tra i 16 sicuri eletti consiglieri comunali al primo turno delle votazioni. Ci si aspettava di più in termini di consensi, appena 57, dal direttore del Reparto di Ematologia Oncologica al “Moscati”, dott. Patrizio Mazza.
I tarantini hanno “snobbato” anche i candidati “forti” espressione del mondo culturale avendo dato 131 voti al prof. Piero Massafra e 103 al prof. Riccardo Pagano, rappresentante del rettore per l’Università di Taranto.
Un fenomeno che lascia molti dubbi è quello degli “zero”, con riferimento ai voti di diversi candidati. Sono stati ben 89, di cui 9 nelle liste di Melucci, 14 in quelle della Baldassari, ben 42 in quelle di Bitetti, 5 in quelle di Sebastio, 16 in quelle di Romandini, 3 in quelle di Brandimarte e nessuna nelle restanti liste.
La domanda che ci si pone è: come mai nemmeno il candidato si è auto votato? E a questo punto torna il dubbio sul corretto conteggio dei voti, ma, ormai cosa fatta capo ha!
Dopo la votazione dell’11 giugno scorso sono 16 i consiglieri comunali certamente eletti, gli altri li conosceremo dopo l’esito delle votazioni del 25 giugno.
Sono stati riconfermati, perché consiglieri comunali uscenti, Gianni Azzaro, Vincenzo De Gregorio, Lucio Lonoce, Piero Bitetti, Mario Cito, Gianpaolo Vietri, Cosimo Ciraci e Antonino Cannone.
Gli altri 8 consiglieri neo eletti sono: Rinaldo Melucci, Massimo Battista, Francesco Nevoli, Antonella Cito, Vincenzo Fornaro, Franco Sebastio, Marco Nilo e Stefania Baldassari.
Ancora poche ore e sapremo chi dovrà, tra i candidati a consigliere, dare l’addio ad un sogno accarezzato per alcuni mesi.
Ma il vostro “almanacchista”, cari lettori, non vi vuole tenere nascosto proprio nulla e ha deciso di farvi questa confidenza: “Mi recherò al mio seggio elettorale e voterò per il candidato da me prescelto. Mi dispiace, però, che non possa votare, come forse sarebbe piaciuto anche a tanti altri per “Antonio La Trippa”, come ci ricorda Totò nel suo noto film con l’invito “Vota Antonio!…”. Peccato, sarebbe stato bello festeggiare la vigilia di un appuntamento così importante con banda e fuochi d’artificio, alla maniera di Totò.
E, allora, tutti a votare. Si fa presto, basterà mettere un segno di croce sul candidato sindaco prescelto, ma è un atto doveroso e importante per il futuro prossimo della nostra città.
Buon voto a tutti e soprattutto: “Auguri Taranto”!
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Nei giorni scorsi è stato presentato un censimento sul 3.123 esercizi commerciali ed è emerso un forte allarme perché è emerso che in tre rioni hanno dovuto chiudere e cessare l’attività commerciale ben 441 negozi. E’ stato lanciato l’allarme alla Confcommercio perché la nuova giunta agisca per arginare il preoccupante fenomeno sul quale è necessario fare qualche considerazione.
I negozi chiudono perché i fitti dei locali e le tasse da pagare sono molto alti, invece i proventi delle vendite sono molto bassi. A ciò si aggiunga il fatto che viviamo in una città dove l’abusivismo commerciale è fiorente e  poco, o nulla si fa, per reprimerlo.
Sono lontani da Taranto i tempi in cui un esercizio commerciale si tramandava di generazione in generazione. Oggi la durata media di un negozio non è superiore, nel migliore dei casi, ai 4-5 anni.

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Belle notizie giungono per il risanamento della Città Antica di Taranto, infatti il Convento di Monte Oliveto, alla “Ringhiera”, già sede del Convento dei Gesuiti, dell’Ufficio Postale n. 1 di Taranto e dell’ex Distretto, oggi in totale stato di abbandono, sarà trasformato dalla Dea Gest s.r.l., in uno Style Hotel, per consentire ai clienti di apprezzare saperi e sapori locali.
Il grande immobile si trova a ridosso della grande chiesa barocca della Madonna della Salute, che riaprirà a fine anno, e a ridosso dell’ex Convento di Santa Chiara e della Cattedrale di San Cataldo.

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Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi ha stabilito che, contrariamente al pronunciamento del Tar del Lazio, la direttrice del MarTa di Taranto, Eva Degl’Innocenti, dovrà da subito riprendere il suo posto dal quale era stata temporaneamente sospesa. La notizia ha reso felice l’interessata ma anche tanti tarantini che fino ad oggi hanno apprezzato l’operato della giovane direttrice.

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Nei giorni scorsi sono stati riaperti i siti archeologici presenti nei vari quartieri cittadini ed è stato dato un nuovo look alla grande necropoli di via Marche. Si spera che con l’affidamento degli stessi a cooperative specializzate nel settore, i siti archeologici possano rientrare negli itinerari culturali delle visite ai beni archeologici di Taranto.

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Oggi, per molti tarantini, il quartiere Tamburi, a ridosso dello stabilimento dell’Ilva, è sinonimo di degrado e di abbandono. Ebbene, nei giorni scorsi, sul palcoscenico della parrocchia di San Francesco De Geronimo, l’Orchestra “Mousikè” dell’Istituto Comprensivo “Vico De Carolis”, composto da 90 bambini, di cui 50 coristi, e 40 impegnati negli strumenti a fiato e a percussione, hanno presentato all’intero quartiere uno spettacolo musicale di grosso spessore che è stato possibile realizzare grazie alle sinergie messe in atto dalla parrocchia e da associazioni di  volontariato.

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Sembra avviata verso i binari della risoluzione finale la tanto invocata e attesa della scuola musicale “Paisiello” di Taranto che ha già iniziato il percorso verso la statizzazione. In altre parole il Paisiello diventerà conservatorio e, forte della sua quasi centenaria presenza sul territorio ionico, andrà a rafforzare quel polo universitario, di cui tutti parlano, ma in pochi si prodigano per i fatti, che si avvarrà anche delle esperienze a livello universitario della scuola teologica “Gardini” della Curia, e della Lumsa di Taranto.



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